Recentemente la Corte di Cassazione ha riconosciuto l'illegittimita' dell'addizionale provinciale alle accise sull'energia elettrica (imposta applicata fino all'anno 2012, pari a 10,59 Euro/MWh = 0,01059 Euro/kWh), statuendo la possibilita' di ottenere il rimborso di tale imposta relativamente alle bollette degli anni 2010 e 2011 sui primi 200.000 kWh/mese.

Il Consorzio ha tentato di calcolare, in linea di massima, a quanto potrebbero ammontare le restituzioni dell'accisa. Si va dai 10.500 euro per un'azienda che consuma circa 1.000.000 kWh/anno (12.500 euro di spesa al mese) ai 1.500 euro complessivi per un'impresa che consuma circa 130.000 kWh/anno (2.000 euro di spesa al mese) di energia elettrica.

La sentenza ha disposto che per ottenere il rimborso dell'addizionale indebitamente pagata, il consumatore finale puo' agire nei confronti del fornitore, che a sua volta dovra' poi rivalersi sull'Agenzia delle Dogane. Data la natura civilistica del rapporto tra Fornitore e Consumatore, l'azione si prescrive nel termine di 10 anni dal pagamento dell'indebito.

Nel caso in cui non si ottenga il pagamento semplicemente con una richiesta di rimborso inviata tramite e-mail PEC al fornitore, possiamo assisterVi per effettuare un'eventuale richiesta giudiziale, tramite uno Studio Legale nostro collaboratore. In tal caso, sarebbero necessarie le bollette degli anni 2010 e 2011, le ricevute di pagamento (se disponibili) e il contratto con il fornitore dell'epoca (2010-2011).

Il consumatore dovra' decidere autonomamente se intraprendere, nei confronti dei fornitori, il lungo percorso per ottenere l'eventuale restituzione dell'addizionale dopo i tre gradi di giudizio.

Vogliamo ricordare che non a tutti consigliamo la strada giudiziale; a nostro avviso, e' consigliabile instaurare il giudizio solo se il consumo annuale e' superiore ai 300.000 kWh (4.000 euro di spesa al mese).

Restiamo a disposizione per ogni necessario chiarimento.